Compri filetti di merluzzo al super: scopri perché potresti rischiare la tua salute senza saperlo

I filetti di merluzzo rappresentano una delle scelte più popolari nei reparti ittici dei supermercati italiani, apprezzati per la loro versatilità in cucina e il sapore delicato. Tuttavia, dietro questa apparente semplicità si nasconde una problematica che coinvolge milioni di consumatori: la presenza di allergeni che può essere talvolta segnalata poco chiaramente sulle confezioni.

Quello che molti acquirenti non sanno è che questi prodotti possono contenere tracce di crostacei, molluschi e solfiti, sostanze che per alcune persone possono scatenare reazioni allergiche anche gravi. La presenza di questi allergeni è particolarmente preoccupante per i soggetti allergici ma può rappresentare un rischio anche per chi non ha avuto precedenti manifestazioni, poiché la sensibilizzazione può insorgere anche in età adulta.

Gli allergeni nascosti nei filetti di merluzzo

La lavorazione industriale del merluzzo avviene spesso negli stessi stabilimenti dove vengono processati altri prodotti ittici. Durante le fasi di pulizia, sfilettatura e confezionamento, è possibile che si verifichino contaminazioni crociate con crostacei e molluschi. Già minime quantità di allergene possono provocare reazioni anche potenzialmente gravi nei soggetti sensibili.

Un altro aspetto riguarda l’uso dei solfiti come conservanti nell’industria alimentare del pesce. I solfiti, identificati con i codici E220-E228, vengono utilizzati per mantenere il colore chiaro della carne e prolungare la shelf-life dei prodotti ittici. La loro presenza può scatenare reazioni di ipersensibilità, tra cui crisi asmatiche, in soggetti predisposti, con manifestazioni che vanno da orticaria a crisi respiratorie.

Il problema della leggibilità delle etichette

La normativa europea, attraverso il Regolamento UE n. 1169/2011, prevede che tutti gli allergeni siano chiaramente indicati sulle confezioni. Tuttavia, la leggibilità delle informazioni può essere ridotta dall’uso di caratteri molto piccoli e terminologia tecnica, rendendo difficile per il consumatore medio riconoscere la presenza di sostanze a rischio.

Frasi come “può contenere tracce di crostacei” o i numeri E per i solfiti sono diffuse nelle etichette di molti prodotti ittici lavorati, ma la disposizione delle informazioni sugli ingredienti e l’assenza di una segnalazione in evidenza possono creare difficoltà anche per chi è attento alle allergie alimentari.

Come proteggere se stessi e la propria famiglia

La principale strategia di prevenzione consiste nell’esaminare scrupolosamente l’etichetta di ogni prodotto, compresa la lista degli ingredienti e le eventuali avvertenze su contaminazioni crociate o conservanti. Questo significa non limitarsi alle informazioni in evidenza sul fronte della confezione, ma dedicare qualche minuto alla lettura completa delle informazioni riportate.

Attenzione particolare va prestata a queste diciture specifiche:

  • Tracce di crostacei o molluschi
  • Lavorato in stabilimenti che trattano frutti di mare
  • Presenza di solfiti o conservanti con codici E220-E228
  • Anidride solforosa o metabisolfito

Segnali di allarme da non sottovalutare

Reazioni come prurito, gonfiore, eruzioni cutanee, nausea o difficoltà respiratorie possono essere sintomo di allergia o intolleranza agli ingredienti nascosti nei prodotti a base di merluzzo. È documentato che la sensibilizzazione alimentare possa insorgere a qualsiasi età, anche senza precedenti clinici, come evidenziato da varie ricerche epidemiologiche nel campo dell’allergologia.

La sensibilizzazione agli allergeni può infatti manifestarsi in qualsiasi momento della vita, rendendo fondamentale mantenere sempre alta la guardia, specialmente quando si introducono nuovi prodotti nella dieta familiare.

Alternative più sicure e trasparenti

I filetti di merluzzo fresco, acquistati da banchi pescheria affidabili che possano garantire la tracciabilità del prodotto, offrono una maggiore sicurezza in termini di controllo degli ingredienti e dei processi produttivi. Quando acquistati da fornitori che garantiscono tracciabilità completa, rappresentano spesso una scelta più sicura rispetto ai prodotti pre-confezionati.

La scelta di produttori locali oppure aziende che adottano protocolli HACCP dedicati agli allergeni riduce il rischio di contaminazione crociata. Questi operatori sono spesso più attenti alle esigenze dei consumatori allergici e forniscono informazioni più dettagliate sui propri processi produttivi.

Il dialogo diretto con il personale del banco pescheria è inoltre raccomandato per ottenere maggiori dettagli sulle modalità di lavorazione. Questo può fornire informazioni preziose sulla provenienza del prodotto e sui metodi utilizzati, consentendo scelte più consapevoli e personalizzate in base alle proprie esigenze di salute.

La tutela della propria salute passa attraverso scelte informate e consapevoli. Nel caso dei filetti di merluzzo, conviene superare l’apparenza invitante del prodotto per prestare attenzione a ciò che è realmente riportato sulla confezione, supportati dalla normativa vigente e da pratiche di acquisto consapevoli che ci permettono di portare sulle nostre tavole alimenti sicuri per tutta la famiglia.

Quando compri filetti di merluzzo leggi sempre gli allergeni?
Sempre con lente di ingrandimento
Solo se ricordo
Mai pensato fosse necessario
Compro solo pesce fresco
Non sapevo ci fossero allergeni

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